Dopo la moda, lo stile hipster conquista anche l'arredo! Un'arte di vivere che ci siamo divertiti a immaginare per loro!
Una tendenza che fa riflettere e che mette a confronto generazioni, tradizioni, caratteri (e anche religioni) differenti, tutte accomunate dalla lunghezza della propria barba.
I caratteri sostanziali di questo stile sono il vintage, i tatuaggi, l’ecologismo, e un lifestyle preciso dove non sono più gli aristocratici a dettare, promuovere e inventare gusti e mode, ma una corporazione che viene dalla gente comune, non è un caso che tutto questa sia partito proprio in un vagone della metropolitana di New York, la città che, a partire dal quartiere di Williamsburg, un vecchio distretto industriale, descritto come 'mecca' per i hipsters, ha permesso la diffusione mondiale dell’estetica etica hipster!
Creature che si insediano in ristoranti pop, caffetterie vegane, gallerie d'arte all'avanguardia e caffè gourmet, accomunate da una barba di cui sono affascinati e che curano in maniera maniacale, e da cosa altro? Preferenze per un aspetto ben curato secondo un concetto più ampio di cultura hipster, che prevede molti altri marchi di distinzione, dalle camicie a quadri agli occhiali da vista, dal risvolto ai pantaloni alle bretelle, cappello, barba e baffi.
Non entro nel merito, tutto da verificare quanto ad attendibilità, che li vede esprimere una 'controcultura' assimilabile a dei censori illuminati, del resto il vocabolo Hypster è un cugino stretto dell'acronimo ampiamente usato nei College Confidential, HYPS (un acronimo per chiunque entra nella Santa Trinità delle università Ivy League, status symbol dagli anni '50 in poi, e sente di appartenere ad una élite con un senso di superiorità culturale e intellettuale, non sempre reali...).
Detto questo, la cura della barba per un hipster non è solo una necessità, ma fa parte di un codice di comportamento che esalta la cura di sé, anche in senso estetico. Tanto che molti negozi propongono set da barba vintage come regalo per amici, parenti e colleghi: più che una necessità evidentemente un piacere!
I caratteri sostanziali di questo stile sono il vintage, i tatuaggi, l’ecologismo, e un lifestyle preciso dove non sono più gli aristocratici a dettare, promuovere e inventare gusti e mode, ma una corporazione che viene dalla gente comune, non è un caso che tutto questa sia partito proprio in un vagone della metropolitana di New York, la città che, a partire dal quartiere di Williamsburg, un vecchio distretto industriale, descritto come 'mecca' per i hipsters, ha permesso la diffusione mondiale dell’estetica etica hipster!
Creature che si insediano in ristoranti pop, caffetterie vegane, gallerie d'arte all'avanguardia e caffè gourmet, accomunate da una barba di cui sono affascinati e che curano in maniera maniacale, e da cosa altro? Preferenze per un aspetto ben curato secondo un concetto più ampio di cultura hipster, che prevede molti altri marchi di distinzione, dalle camicie a quadri agli occhiali da vista, dal risvolto ai pantaloni alle bretelle, cappello, barba e baffi.
Non entro nel merito, tutto da verificare quanto ad attendibilità, che li vede esprimere una 'controcultura' assimilabile a dei censori illuminati, del resto il vocabolo Hypster è un cugino stretto dell'acronimo ampiamente usato nei College Confidential, HYPS (un acronimo per chiunque entra nella Santa Trinità delle università Ivy League, status symbol dagli anni '50 in poi, e sente di appartenere ad una élite con un senso di superiorità culturale e intellettuale, non sempre reali...).
Detto questo, la cura della barba per un hipster non è solo una necessità, ma fa parte di un codice di comportamento che esalta la cura di sé, anche in senso estetico. Tanto che molti negozi propongono set da barba vintage come regalo per amici, parenti e colleghi: più che una necessità evidentemente un piacere!