giovedì 1 maggio 2025

“Less is more”: Minimalismo Monacale

 

“Less is more” è una celebre citazione attribuita all’architetto e designer tedesco Ludwig Mies van der Rohe che viene solitamente tradotta in italiano con “meno è meglio”. 

Ecco quindi che, nel design di interni, “Less is more” abbraccia un minimalismo più o meno estremo, ascetico e monacale, un nuovo trend accelerato, oltre che dai gusti di questo decennio, dal numeroso seguito che ha su social come Instagram o Pinterest, nonché dalla tempestiva attenzione che colossi come Netflix e YouTube dedicano ai guru del riordino e del minimalismo negli ambiti più disparati. 

E vuoi per una legittima presa di coscienza della necessità di occuparsi di meno cose, così da aver una qualità della vita migliore, vuoi per una scelta quasi radicale di semplicità, vuoi per una eleganza estetica e formale, attenzione allora a non sottovalutare il vantaggio di una trasformazione sottrattiva. 

 “Less is more” dove “Meno” è il risultato finale; sebbene la sottrazione sia l’atto di arrivare a quel “meno”, non equivale a “fare meno”.  In effetti per arrivare a quell'attraente “meno” spesso occorre fare, o almeno pensare, molto.

Come ci ricorderebbe Schopenhauer, forse, essere felici non significa avere tutto, ma volere meno. In tempi in cui la felicità è spesso trattata come un dovere da esibire, Schopenhauer ci libera da ogni illusione, e ci insegna a riconoscere il valore della solitudine creativa, della moderazione. In un mondo che ci bombarda di stimoli e promesse, Schopenhauer è una voce controcorrente. Ci spoglia delle illusioni, ci invita alla misura, alla sobrietà, al ritorno all’essenziale. Ma non lo fa per renderci tristi, al contrario. Lo fa per aiutarci a distinguere ciò che è inutile da ciò che conta davvero.
















Minimalismo Raffinato e Poetico

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Naturalezza minimal in Toscana

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Il decluttering è veramente terapeutico

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ORDINE - DISORDINE - 11 REGOLE

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domenica 27 aprile 2025

Tra le 5 principali tendenze del design per il 2025 c'è di nuovo l'Industrial Vintage




















Tra le 5 principali tendenze del design per il 2025 c'è di nuovo il vintage retro industrial, il rustrial, il vintage industrial, il traditional industrial, tutti stili più o meno equivalenti, che si basano sull'integrazione del design industriale negli ambienti domestici.

Il rustrial: questo termine, (sembra coniato dalla community di Houzz), unisce due delle maggiori tendenze degli ultimi anni dell’arredamento di interni e di esterni, ovvero lo stile rustico e quello industriale, imponendosi come protagonista anche per il 2025, non solo in ambiti professionali, ma anche nelle comuni abitazioni.

Vuoi per: 

la diversità dei materiali per applicazioni industriali: l'impiego di materiali durevoli, sostenibili e ad alte prestazioni sta diventando sempre più importante;

la modularità: i prodotti nei settori dei beni strumentali e della tecnologia medica devono essere riparabili, aggiornabili e di facile manutenzione;

l'ergonomia e l'utilizzo intuitivo: gli strumenti di misura, gli utensili e i dispositivi medici devono dare priorità alla facilità d'uso e alla sicurezza.

Il rustrial miscela concettualmente gli stili che hanno dominato la scena del design, ovvero il rustic e l’industrial: il neologismo spiega precisamente l’intento di questa tendenza, che si propone di accostare elementi apparentemente diversi per creare qualcosa di nuovo e originale.

Arredo rustic industrial vintage: dove e perché?

Lo stile industrial vintage è di moda da tempo, in breve con alcuni elementi del passato, ma con un twist moderno, e un'attenzione alla personalizzazione e alla sostenibilità. Caratterizzato da estetica di impatto, semplicità, funzionalità ed elementi strutturali a vista, soprattutto in metallo, come ferro e alluminio, legno ruvido, elementi vintage di recupero. Mutuato quindi dalle applicazioni industriali è oggi molto in voga anche in ambito domestico. Soprattutto se non trascura l’aspetto estetico accanto a quello più specificamente utile, tecnico e pratico dei prodotti.


La storia dello stile industrial vintage

Il rustrial, da un punto di vista storico, essendo lo stile industrial vintage, nasce negli Stati Uniti degli anni ’50, quando iniziarono a trasformare ex-magazzini, vecchi depositi e fabbriche abbandonate in loft; spazi grandi e in disuso, affascinanti se recuperati e riportati a nuova vita come abitazioni o laboratori.

Parallelamente questo stile ha adottato mobili e accessori di recupero nel più puro stile eco rustico nelle sue tante varianti, tra cui il famosissimo "shabby chic" e "country chic" che ha imperato. In questo caso, le caratteristiche principali sono la attualizzazione di vecchi mobili, prevalentemente in legno sbiancato, naturale o trattato, all’insegna di un senso del “vissuto” interpretato come valore aggiunto.

A questo proposito lo shabby chic resta indubbiamente uno stile caratterizzato dall'uso dei colori pastello, a volte un pò lezioso e dall’estetica ricercata. Il primo consiglio per farlo digerire anche agli uomini è quello di renderlo più shabby e meno chic, ovvero ripulirlo dagli eccessi, smorzando l’opulenza e l’esagerazione, gli accenti più carichi, e puntando invece sulla parte shabby e quindi più logora e ruvida. A loro piacerà l'aspetto vintage e di recupero fatto di pezzi "salvati" e mobili "costruiti" riutilizzando oggetti, mobili e materiali vecchi, grezzi o abbandonati.

Una filosofia che prevede di usare materiali naturali, trattati e lavorati secondo sistemi artigianali che non snaturano la loro origine.

Fusione tra due stili contrastanti che però possono accostarsi attraverso piacevoli compromessi che coniugano – come spiegano gli esperti di interior design – l’aspetto e i dettagli di un loft newyorkese con il calore di una tipica casa mediterranea meridionale.

Il segreto vincente è il contrasto tra il freddo del metallo e il caldo del legno. Per riprodurre efficacemente lo stile rustrial servono entrambi: per dare un tocco di calda eleganza all’austerità e al rigore del metallo e del cemento predominanti. Eviterei eventuali pizzi e ricami che nello stile rustico non mancano, ma che davvero sono out in questi contesti.

"In my library, I find myself" Goethe






















La frase di Goethe: "Nella mia biblioteca trovo me stesso" è oggi fonte di ispirazione per presentare alcune tra le più belle immagini di biblioteche provate, e può essere interpretata in diversi modi:

Riflessione e conoscenza:

La biblioteca è un luogo dove si può riflettere sulla propria esistenza, sul proprio pensiero e sulla propria conoscenza. 

Ricerca di sé:

La biblioteca può essere vista come uno strumento per la ricerca di sé, un percorso di introspezione che porta alla scoperta di nuovi aspetti dell'io. 

Identificazione con i libri:

La biblioteca è un luogo dove si può trovare una sorta di riscontro con i libri che si leggono, un'esperienza che permette di identificarsi con personaggi e pensieri che si incontrano nelle pagine. 

In sostanza, la biblioteca per Goethe è un luogo dove si può ritrovare il proprio sé, sia attraverso la riflessione, sia attraverso la conoscenza, sia attraverso l'identificazione con i libri. È un luogo di introspezione, di scoperta e di crescita personale. 

E io penso che il luogo della casa dove ci sono librerie sia quasi magico...