venerdì 4 gennaio 2013

Stili e Arredi: Luigi XIV, Luigi XV, Luigi XVI





















Lo stile Luigi XVI, composto, corretto, signorile, intimo, è tra gli stili francesi uno dei più caratteristici, e dei più riprodotti dai decoratori e dagli arredatori delle case moderne, specialmente degli alberghi, in Inghilterra, in America, in Francia, in Italia, in Germania. Ma nelle riproduzioni spesso sciatte e di carattere commerciale esso ha perduto gran parte della sua grazia e della sua freschezza.

È lo stile dei famosi appartamenti di Maria Antonietta a Fontainebleau, e del Piccolo Trianon di Versailles. Per la passione dei vasi e dei cammei messi a profusione in tutti gli ornamenti, ci richiama allo stile Adam contemporaneo in Inghilterra e ai famosi vasi di Wedgwood.

A questo stile segue in Francia quello della Repubblica e dell'Impero.

L'avvento della democrazia all'indomani della Rivoluzione francese, porta con sé il desiderio di aumentare il benessere delle classi popolari, e di dar loro, anche nei riguardi della casa, se non il lusso, la possibilità di un arredamento almeno in apparenza assai agiato.

Lo stile Luigi XIV rappresenta l'ultima fase dello stile barocco; quello detto Luigi XV segna l'inizio dello stile rococò.

Lo stile Luigi XV, che è il più caratteristico degli stili rococò, elimina sempre più gli elementi di stile italiano che dominavano nell'arredamento e nella decorazione dell'epoca di Luigi XIV. Lo stile Luigi XV è più prettamente francese ed è il primo stile che, staccandosi dal classico, può chiamarsi quasi moderno.

Al principio del regno di Luigi XVI, si osserva un ritorno alle tradizioni classiche; lo stile Luigi XVI è uno stile fondamentalmente classico e pastorale, segna, come in Francia e in Italia, il ritorno al gusto classico.

Anche in Francia questo risveglio si determina principalmente per opera degli artisti recatisi in Italia a studiare le antichità classiche e specialmente i magnifici scavi di Ercolano e di Pompei. Classico e pastorale al tempo stesso lo stile del regno di Luigi XVI, sembra bandire tutte le stravaganze, tutte le violenze di linea e di colore, con un ritorno alle superfici piane, alle linee dritte, alla simmetria e al parallelismo dei motivi. Caratteristici specialmente i lembi di nastri applicati al sommo di pannelli o di medaglioni, o svolazzanti; e oggetti varî, torce, maschere, strumenti musicali, appesi e fluttuanti nell'aria.

I mobili degli ultimi tempi di Luigi XVI mostrano già i caratteri di quelli dell'Impero. Ai modelli della Grecia e di Roma si aggiungono quelli egiziani, divenuti sempre più di moda dopo le campagne napoleoniche in Egitto. Mentre nelle grandi dimore imperiali lo stile impero raggiunge un fasto grandioso, benché sempre un po' freddo, nelle piccole case, massime in provincia, ha spesso un aspetto pretensioso e vuoto.


Tutte le foto rappresentano la produzione Moissonnier



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