Costruito in Pietra posata a secco secondo una tradizione che risale ai tempi antichi in questi luoghi, questo casale utilizzato nella stagione del raccolto delle olive, è stato per Marco Costanzi, architetto e proprietario, un invito ad esplorare una nuova dimensione dell'architettura.
O invece non sarà stato un colpo di fulmine?
La ristrutturazione è stato alimentata da rigore e semplicità, fedele ad una ricerca di autenticità senza compromessi. Ha optato per le linee pulite, l'unicità del colore e dei materiali. E ha mantenuto l'impegno per una piena integrazione nel paesaggio.
Composto da due corpi, l'edificio ha una parte vecchia del XVII secolo che fungeva da riparo, con tanto di forno a legna. Il primo spazio è diventato un soggiorno con doppia altezza affiancato da una scala che porta alla sala mezzanino.
Le foto sono di Henri del Olmo su www.cotemaison.fr
La ristrutturazione è stato alimentata da rigore e semplicità, fedele ad una ricerca di autenticità senza compromessi. Ha optato per le linee pulite, l'unicità del colore e dei materiali. E ha mantenuto l'impegno per una piena integrazione nel paesaggio.
Composto da due corpi, l'edificio ha una parte vecchia del XVII secolo che fungeva da riparo, con tanto di forno a legna. Il primo spazio è diventato un soggiorno con doppia altezza affiancato da una scala che porta alla sala mezzanino.
Lo spazio esterno è di una bellezza veramente straordinaria con gli ulivi, la terra rossa, le piante grasse, i muri a secco, e un paesaggio che sembra distendersi all'infinito.
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