sabato 4 febbraio 2012

Febbraio: San Valentino



























Volevo dare qualche idea di arredo e di décor legata a San Valentino, all'idea di questa festa legata all'amore.

L'amore è un'esperienza che tutti facciamo, prima o poi, e che perciò crediamo di conoscere.
Notare, però, che nella nostra civiltà la parola amore viene usata in diverse accezioni, anche del tutto contraddittorie.
Non sarà il caso di ricominciare a chiederci di che cosa stiamo parlando?

I Greci, per distinguere i vari sentimenti che noi definiamo genericamente "amore", usavano addirittura quattro vocaboli diversi, e non certo per pignoleria: alcuni di questi sentimenti sono infatti profondamente positivi, altri invece sono nefasti e distruttivi e bisognerebbe imparare a guardarsene, cosa che assolutamente nessuno ci insegna a fare.

In questo senso può esserci di aiuto Platone, il filosofo che proprio all'amore ha riservato un ruolo centrale all'interno del suo sistema filosofico.

Due sono i dialoghi da lui dedicati specificamente all'amore: il Simposio per intero e la prima parte del Fedro. La necessaria premessa per la comprensione del discorso è il Fedone, dedicato alla natura dell'anima umana: se infatti non si comprende quest'ultima, non è possibile neppure comprendere che cosa sia l'amore, che per Platone è per l'appunto un'affezione dell'anima.

Il filosofo esprime, come sempre, il suo vero pensiero per bocca di Socrate, che interviene per ultimo, prima dell'arrivo "a sorpresa" di Alcibiade completamente ubriaco, che però rifiuterà di parlare dell'amore, e parlerà invece del suo amore per Socrate.


Il dialogo, come in genere quelli della maturità di Platone, ha una "cornice" narrativa: la ricostruzione del banchetto tenutosi nel 416 a.C. in casa del poeta tragico Agatone, in cui il tema dell'amore era stato affrontato da 6 fra i più illustri esponenti dell'élite culturale di Atene, è infatti affidata ad Apollodoro, "voce narrante" del dialogo, che a sua volta, in un curioso gioco di specchi, riferisce il discorso udito da Aristodemo, presente al banchetto.





PLATONE:

L'amore è una grave malattia mentale.

L'anima se ne sta smarrita per la stranezza della sua condizione e, non sapendo che fare, smania e fuor di sé non trova sonno di notte né riposo di giorno, ma corre, anela là dove spera di poter rimirare colui che possiede la bellezza. E appena l'ha riguardato, invasa dall'onda del desiderio amoroso, le si sciolgono i canali ostruiti: essa prende respiro, si riposa delle trafitture e degli affanni, e di nuovo gode, per il momento almeno, questo soavissimo piacere. [...] Perché, oltre a venerare colui che possiede la bellezza, ha scoperto in lui l'unico medico dei suoi dolorosi affanni. Questo patimento dell'anima, mio bell'amico a cui sto parlando, è ciò che gli uomini chiamano amore.




3 commenti:

  1. SAI IO SONO TOTALMENTE IN ACCORDO CON PLATONE... e a queste immagini che mi nutruno.. complimenti.... e il loft è arredato molto bene...

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. ma non sarà più vera la prima citazione della seconda?
      ovvero: L'amore è una grave malattia mentale...

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