Semplicità, frugalità, ruralità
Secondo Duane Elgin:
La semplicità volontaria è un modo di vivere che permette di sperimentare l’integrazione e l’equilibrio tra gli aspetti interiori ed esteriori della vita. La semplicità di vita, se scelta deliberatamente, implica un approccio compassionevole alla vita.
La Semplicità Volontaria è il riconoscimento che consumo, frenesia, egoismo, apparenza, ritualizzazione, allontano da ciò che è veramente benefico e sono spesso la causa di quello stato di non soddisfazione che emerge in vario modo.Questo significa che noi scegliamo di vivere la nostra vita quotidiana con qualche grado di percezione consapevole della condizione del resto del mondo.
La semplicità volontaria è un modo di vivere che permette di sperimentare l’integrazione e l’equilibrio tra gli aspetti interiori ed esteriori della vita. La semplicità di vita, se scelta deliberatamente, implica un approccio compassionevole alla vita.
La Semplicità Volontaria è il riconoscimento che consumo, frenesia, egoismo, apparenza, ritualizzazione, allontano da ciò che è veramente benefico e sono spesso la causa di quello stato di non soddisfazione che emerge in vario modo.Questo significa che noi scegliamo di vivere la nostra vita quotidiana con qualche grado di percezione consapevole della condizione del resto del mondo.
Si sceglie di essere più semplici per aumentare la propria autonomia personale. E’ un modo di vivere che è più semplice esteriormente e più ricco interiormente. Per Wolfgang Sachs significa semplificare i bisogni e imparare a “vivere con meno denaro, meno consumi”.
La Semplicità Volontaria non è un rifiuto né una fuga dal mondo, quanto la ristrutturazione della nostra vita rivolta unicamente alla ricerca in questa vita di una forma completa e bilanciata di piacere.
La Semplicità Volontaria si basa sulla riduzione dei consumi. Il consumo non è né una via per la felicità, né un indicatore di successo o di personalità, né tantomeno un “dovere sociale”. Il consumo è anzi spesso uno spreco di risorse economiche e di tempo: beni rari e preziosi, che potrebbero essere investiti in maniera differente con risultati decisamente migliori.
Il consumo non garantisce benessere e soddisfazione durature; si alimenta nell’insoddisfazione e nella creazione continua di nuovi bisogni; deteriora l’ambiente, le relazioni umane, la libertà e il benessere interiore. Smascherare il consumo compulsivo e la promessa della felicità attraverso il consumo, significa accorgersi della capacità di scegliere oltre l’apparenza e gli stili della società dei consumi.
Buona idea in tempi di crisi, no?
Buona idea in tempi di crisi, no?
foto via Art & Décoration
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