Con questo post voglio elogiare tutte le case e le stanze che hanno una anima antica, vissuta, agé, a dispetto del design di tendenza che è una continua e costante celebrazione del cambiamento, cambiamento che rischia di provocare uno sdegnoso rifiuto di tutti gli arredi e gli stili passati.
Non so perché ma è sinonimo di provincialismo questo rifiuto; pensateci: non appena le condizioni economiche e le finanze personali lo permettono, uomini e donne di ogni parte del mondo sono felici di adottarlo gettando via mobili, arredi, oggetti, accessori del passato che a quel punto sembrano vergognarsi di mostrare.
Quindi a mio modesto avviso è segno di evoluzione di "status" essere tornati a rivedere, rivalutare, recuperare con entusiasmo e senza esitazioni, il caro vecchio mobile.
E basta con questa ridicola corsa al nuovo: una corsa che, di stagione in stagione, ha celebrato e simbolizzato la speranza in un cambiamento costante e in un progresso lineare verso un futuro migliore, desiderabile e auspicato. Così è se vi pare...(avrebbe detto Pirandello).
E guardate invece come, negli esempi che mostro sopra, qualsiasi elemento antico sia recuperato e mostrato con un fascino eterno, quell'elemento riesce a far diventare l'ambiente un luogo ricco di incanto e magia.
Esiste un unico perpetuo cambiamento: verso un’unica e coerente direzione, verso uno stile intramontabile che si sottrae al controllo degli imperi dell’estetica, del design e della moda!
Non si vede alcun valore, attrattiva o adeguatezza nella concezione del cambiamento continuo, che un tempo aveva così perfettamente espresso e simbolizzato la visione del mondo. La nostra epoca, al contrario, vorrebbe trovare la sua appropriata realizzazione visuale e cognitiva in un sistema di stile o stili personale che rifletta e celebri la diversità, l'originalità e l'unicità (ecco spiegato il successo di stili che, riutilizzando vecchi mobili, li riattualizzano con vernici e patine).
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