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sabato 21 maggio 2016

Bianco eclettico e imprevedibile








  


Questo appartamento si sviluppa secondo due principali motivi conduttori:

1° il bianco, colore non colore, simbolo di purezza e assoluto e
2° gli specchi, che, quasi all'opposto, si prestano al gioco delle apparenze e dei riflessi.

Ed ecco che
- soffitti bassi
- grandi specchi ingannatori
- grandi finestre ripartite in piccoli riquadri

sono il contenitore architettonico che racchiude e vincola l'arredo. E proprio gli arredi sono risolti con il total white - tutto bianco dei pavimenti, delle pareti, dei rivestimenti dei divani, della table habilléé.
Ogni tanto colpo d'occhio su lucide e inaspettate macchie di colore.

Poi troviamo la passione per gli specchi: questo è un appartamento pieno di specchi, che riflettono luci, arredi, finestre, in un gioco infinito di rimandi e inedite prospettive.

Il leit motiv della casa è quindi la preferenza pressoché assoluta per il bianco. A parte infatti la camera da letto, in tutte le stanze domina questo colore concedendo pochissimo spazio ad altre oscillazioni cromatiche. E comunque si tratta poi di colori non colori come il legno chiaro dei divani nel soggiorno.

Notare bene che questo appartamento è frutto di un lussuoso quanto mai semplice fai da te. I tre divani non sono altro che tre vecchie panche di una sala d'aspetto, completate (e ammorbidite) da materassi e cuscini rivestiti. E i tavolini con le palme? Quelli sono una divagazione kitsch, ma molto glamour con quei vasi trasparenti e la lampada con la base in argento, oppure con le orchidee che, alte ed eleganti, sono immerse in rustici cesti di rami intrecciati.

La camera da letto, un cubo quasi perfetto, ha il letto disposto obliquamente rispetto alle pareti. Quest'ultimo si riflette in uno specchio baroccheggiante degli anni 40 e si veste con un copriletto color pervinca chiaro sul quale si appoggiano vari cuscini neri e una pelle di leopardo che riassume le cromie della stanza! Paralumi neri e vari accenti in oro rivelano una ricerca di sensualità e atmosfere vagamente orientaleggianti. Fanno da comodini due tavolini moderni di Philippe Stark anche essi neri.

Alcune elementi di arredo rivelano una trasgressione stilistica che insegue un personalissimo piacere per gli accostamenti eclettici e imprevedibili.

Anche per la zona pranzo senza dubbio le scelte emotive hanno prevalso sulle scelte funzionali; così una grande e fastosa cornice dorata sovrasta la console "imperiale" sorretta dall'aquila dorata. E infine anche qui una lampada a stelo ricorda una palma tropicale.

Non è lo specchio di Narciso?








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