Pagine

lunedì 18 febbraio 2013

Monogrammi e Calligrafia

Il monogramma è un simbolo romantico della propria identità.





La maggior parte di quello che noi riteniamo essere "monogrammi" sono in realtà cifre o lettere (semplicemente). Le lettere in un monogramma vero dipendono l'una dall'altra. Come dire? Si intersecano leggermente, si congiungono l'una all'altra.

Jean Wilde Clark scrisse un libro proprio sull'importanza storico sociale dei monogrammi; e scrisse: "Un monogramma sorprendente, che unisce le prime lettere del nome e cognome o il nome e il cognome, è un possesso invidiabile" (Jean Wilde Clark nel libro: A Desk Book on the Etiquette of Social Stationery).

Il libro fu stampato nel 1910. Tuttavia, ancora oggi, il monogramma è una personalizzazione invidiata e ambita, nonostante siano cambiati i tempi; ma pensate come noi rincorriamo firme e marchi identificati magari solo da un piccolo logo lettera cifra sulla camicia, non è vero forse?










   



  
  







Per secoli chi aveva denaro e un certo status sociale, per mostrare la propria ricchezza e la propria potenza, si faceva anagrammare qualsiasi oggetto, dalla carta da lettere alle lenzuola, (l'alfabetizzazione, dopo tutto, era un privilegio riservato ai ricchi e potenti, se non potenti almeno colti questo sì) e quindi commissionavano a un artigiano la creazione e la realizzazione di un monogramma elegante, da utilizzare per identificare dalle selle alle copertine di libri. Per alcune persone, ad esempio chi viaggiava, era pressoché indispensabile anche al fine di ritrovare i propri bagagli.

Un desiderio di unicità senza precedenti sì, ma anche, scrive Clark nel libro: A Desk Book on the Etiquette of Social Stationery "la necessità di originalità e inusualità...".

Per una signora tradizionalmente si esigeva il monogramma sulla biancheria da letto.
Per un signore tradizionalmente si esigeva il monogramma sulla argenteria.

Udite udite: il monogramma di una donna ha sempre rappresentato e celebrato la sua identità. Infatti il monogramma rimaneva con la sua identità tutta la vita. Anche se una donna prendeva il nome del marito, lei usava il suo nome da nubile quando, ad esempio, si faceva ricamare le cifre sui fazzoletti, e con esso la famiglia e gli amici la conoscevano e / o la riconoscevano prima che, da sposata, cambiasse il suo nome. (Per le occasioni sociali, nonché la corrispondenza con nuove conoscenze, lei usava il suo monogramma coniugale.)

"Una donna trova molti schemi per il suo utilizzo [il monogramma] nella personalizzazione della sua biancheria intima, della biancheria da tavola, ecc.", scrive Clark "ma il suo tocco sulla sua cancelleria mantiene il più grande fascino".

Infatti la cancelleria era il social media dell'epoca (Collins).



"Tutta la corrispondenza colta sarebbe passata attraverso una lettera, una nota o un biglietto da visita. In un contesto urbano, la posta arrivava tre o quattro volte al giorno. Qualcuno poteva scrivere una lettera al mattino con un invito a cena e ricevere una risposta lo stesso giorno".

Il monogramma non continua ad essere un simbolo di ricchezza e notorietà per sempre. Con l'ascesa della borghesia durante l'epoca vittoriana e la produzione di massa sempre più persone si trovano con un reddito spendibile. "Quando sono cresciuto", Collins ricorda, era normale per chiunque avere piccoli fazzoletti con le proprie iniziali.

Tuttavia il monogramma rimane un simbolo romantico della propria identità (retaggio evidentemente di chi sapeva leggere e scrivere).






















1 commento:

  1. Une très belle publication qui m'a appris beaucoup de choses. J'aime les monogrammes.
    Ma grand-mère était brodeuse et j'ai pu admirer dans mon enfances de très beaux monogrammes.
    Gros bisous à vous.

    RispondiElimina